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Falconara, la villeggiatura 1900-1930

Il panorama di Falconara in una vecchia cartolina
Panorama nel 1900

Falconara ha vissuto tutta l'evoluzione storica del turismo estivo. E il turismo e la città sono cresciuti insieme in una sorta di felice incontro tra nuovi riti sociali, geografia, lavoro degli uomini. Non solo nel numero degli abitanti, che passano per cause diverse dai quasi 5 mila del 1900 ai 10 mila del 1936 e ai 30mila di oggi. La crescita c'è stata anche nel carattere dei falconaresi, nei rapporti umani, nella mentalità resa più aperta dall'abitudine di trattare con i "bagnanti". Tanto che le vere radici della città devono essere ricercate, più che in improbabili conti medioevali, proprio nella nascita e nello sviluppo della civiltà balneare. E chissà che a Falconara non trovi posto in futuro un "Centro" in cui raccogliere fotografie, cartoline, manifesti, libri sulla cultura balneare.

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Immagine n°1 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anno 1907

Immagine n°2 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anno 1910 - Il primo stabilimento balneare

Già dalla seconda metà dell'Ottocento e in particolare dopo la costruzione, nel 1866, della ferrovia Ancona-Roma, Falconara è frequentata da numerosi forestieri, soprattutto romani, che vi trascorrono la villeggiatura. Sono i nobili che in quegli anni, durante l'estate, si trasferiscono nelle loro ville falconaresi, rinnovando un'antica usanza.

Alla campagna si preferisce il mare, dove i bagni vengono apprezzati, seguendo la moda inglese, per i loro benefici terapeutici: ci si immerge in acqua per poco tempo e subito dopo bisogna asciugarsi e poi frizionare per far agire le sostanze salse. Il "casotto" - un capanno di legno su palafitte - è collegato alla spiaggia con una passerella ed è munito di una scaletta per scendere in mare al riparo dagli sguardi altrui.

Immagine n°3 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anno 1910

Immagine n°4 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anno 1912 - Il cavalcavia

Anche il sole viene preso a piccole dosi. La donna ideale deve sfoggiare una "pelle di luna", bianco latte come segno di distinzione: solo chi pratica lavori all'aperto è abbronzato. La visita alla spiaggia è dunque rapida, compensata però da un'intensa vita mondana, ricca di feste e ricevimenti. Poi, l'esercizio del moto e degli sport fa scoprire, a poco a poco, una vita balneare da condurre anche sulla spiaggia. Al tempo stesso nuove classi, dopo la prima guerra mondiale, possono accedere alla villeggiatura e si comincia a parlare di diritto allo svago, interruzione del lavoro, godimento della natura.

Si sviluppano così le stazioni balneari e viene a perdersi, a mano a mano, il significato terapeutico del soggiorno marino, mentre l'abbronzatura identifica ora non più i proletari, ma proprio quei fortunati che possono allontanarsi dalla città e godere il mare. L'abbronzatura diventa anzi il simbolo di persona libera dal lavoro, di benessere fisico, di giovinezza, di vita sportiva. E un corpo che si abbronza e che si muove è un corpo che si scopre.

Immagine n°5 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anno 1925

Immagine n°6 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta

Dopo il costume femminile formato da lunghi pantaloni e camicione, ai primi del Novecento appare anche il costume intero, con maniche corte e calzoncini al ginocchio. Poi esplode la grande rivoluzione degli anni Trenta: i pantaloncini si accorciano e si staccano completamente dal corpetto, mentre la parte mediana del busto viene lasciata scoperta. È nato il "due pezzi" che a Falconara vediamo almeno apparire, se non su una spiaggia dominata dal perbenismo borghese, in una cartolina dell'epoca.

Lo sviluppo di Falconara come stazione balneare, che raggiunge il suo culmine negli anni Trenta, è dovuto a queste nuove idee che si diffondono anche in Italia. Ma accanto all'evoluzione del costume c'è anche il lavoro degli uomini. E basta sfogliare la collezione del quotidiano "Corriere delle Marche" poi "Corriere Adriatico", per trovare le testimoniananze della "febbrile" attività degli "industriali di acqua salsa" - così vengono chiamati i bagnini - e degli albergatori, degli affittacamere, dei commercianti, degli artigiani, per accogliere la "numerosa colonia bagnante".

Immagine n°7 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta

Immagine n°8 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta
Piattaforma Bedetti

Tutta la città si mobilita per l'estate. La società "Fondi Speciali Marina" fin dal 1906 prepara i divertimenti per i bagnanti: fuochi artificiali, innalzamento di globi aerostatici, regate di barche e sandolini, feste da ballo, serate musicali e commedie al teatro "Speranza". Negli anni Trenta le manifestazioni si moltiplicano: festa del mare, giornata dell'Ala, balli alla piattaforma Bedetti, spettacoli al teatro "Ciucci", una straordinaria "Mostra di Aeropittura futurista" allestita nel 1938 in aeroporto. Ma non si guarda solo al divertimento: dal 1910 viene costituita la "Società di Pubblica Assistenza e Salvataggio" che, tra i suoi scopi, ha anche quello di provvedere alla "sicurezza della spiaggia durante la stagione balneare".

È questo impegno di tutta la città che porta la spiaggia al successo degli anni Trenta, quando Falconara può offrire ai turisti, accanto alle ville dei ricchi, anche alberghi non di lusso ma confortevoli e pensioni o appartamenti in affitto a prezzi abbordabili. La città è in grado allora, anche per mezzo della pubblicità, di attirare un turismo non ancora di massa, ma certamente d'interesse, oltre che per le classi privilegiate, per quella piccola e media borghesia che forma il ceto impiegatizio. Ma anche chi può permettersi poche ore di mare individua in Falconara la spiaggia economica che fa per lui, mentre le colonie ospitano almeno i figli di coloro che, come gli operai, sono esclusi ancora dalla villeggiatura.

Immagine n°9 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta

Immagine n°10 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta

E oggi che finalmente le vacanze estive sono alla portata di tutti, il rilancio turistico di Falconara dovrebbe passare proprio attraverso una più puntuale interpretazione, sia da parte dei responsabili degli enti pubblici sia da parte degli imprenditori privati, delle esigenze, dei bisogni, delle domande, di una società che cambia rapidamente.

Immagine n°11 della spiaggia di Falconara in una vecchia cartolina
Anni Trenta

Note di
Giuseppe Campana

Cartoline riprodotte dalle collezioni
G. Campana - G. Marinelli